Con decreto direttoriale 24 ottobre 2017 sono state definite le modalità e i termini di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni. Le domande potranno essere presentate dalle imprese, esclusivamente tramite la procedura informatica a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018. Già dal 15 gennaio 2018 sarà possibile accedere alla procedura informatica e compilare la domanda.
Il voucher è utilizzabile per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che consentano di:
Smartman srl è a disposizione per aiutare i propri Clienti a gestire la pratica di prenotazione del Voucher presso il portale del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’attribuzione del rating le imprese operative in Italia che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta di rating, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza e risultante da un bilancio regolarmente approvato dall’organo aziendale competente e pubblicato ai sensi di legge. Inoltre che siano iscritte al registro delle imprese da almeno due anni.
Non ci sono costi per le imprese che vogliono ottenere il rating.
L’Autorità ha voluto lasciare libere le imprese sulle modalità di pubblicità dell’ottenimento del rating ottenuto. Chiaramente non deve essere utilizzato in alcun modo il logo dell’Autorità. L’impresa potrà dichiarare di aver ottenuto il rating con il punteggio attribuito e che si trova nell’elenco pubblicato sul sito dell’AGCM.
Ottenere il Rating di legalità può aiutare le imprese nell’accesso di bandi di finanziamento.
Può essere ottenuto mediante richiesta all’autorità AGCM. Smartman rimane a disposizione per fornire ulteriori informazioni e aiuto
Le aziende italiane con almeno 30.000 Euro di spese in attività di ricerca e sviluppo possono accedere all’agevolazione di credito d’imposta nell’anno successivo. Il contributo è relativo a ciascuna annualità fino al 2020 incluso, per tutte le spese sostenute per attività di sviluppo, innovazione tecnologica, progettazione e ricerca. Le spese agevolabili sono quelli incrementali rispetto al triennio 2012-2014.
Per il 2017 il Ministero ha introdotto l’aumento al 50% della agevolazione su tutti i costi relativi alla ricerca e sviluppo, e per tutto il personale interno coinvolto, condizione prima riferita solo al personale ricercatore con laurea magistrale.
Le spese ammissibili includono:
Smartman mette a disposizione dei propri clienti esperti tecnici che mediante incontri in azienda mirati ricostruiscono e verificano la fiscalità per gli anni 2012-2014 per quantificare la media di spesa in ricerca e sviluppo. Valutano le attività dell’anno in corso che possono essere ricondotte ad attività incentivabili. Redigono la documentazione formale necessaria per l’attività di ricerca e sviluppo, calcolando l’importo incrementale incentivabile. L’analisi viene rendicontata in un rapporto tecnico in termini di costi e risorse sostenuti. Il documento tecnico viene poi certificato da parte di Revisore iscritto all’albo se richiesto.
Il Credito di imposta per attività di Ricerca e viluppo e cumulabile con gli altri strumenti emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico, quali: Industria 4.0, Nuova Sabatini, Patent Box, Fondo di Garanzia per le PMI, etc.
Dal 16 al 31 ottobre 2017 è possibile presentare domanda di agevolazione a valere sul Bando per Progetti di innovazione e diversificazione di prodotto o servizio per le PMI – 2017. I beneficiari sono le Piccole e Medie Imprese con unità produttiva regionale dotate di almeno un bilancio approvato.
Le spese ammissibili di importo compreso tra 10 e 80 mila euro, inferiori al 10% del fatturato della PMI, fatturate e pagate esclusivamente tramite bonifico bancario singolo tra il 15.1.18 e il 30.9.18, il cui contratto venga firmato dopo la concessione del contributo, riguardano consulenze esterne specialistiche incorporate in progetti di innovazione e inerenti a titolo non esaustivo a:
– Studi, ricerche, prove sperimentali, misure, calcolo;
– progettazione di prodotto/servizio anche tramite strumenti multimediali, con particolare riguardo alla progettazione di software e di componentistica digitale connessi al prodotto, della forma estetica del prodotto, di impianti pilota;
– prototipazione, con particolare riguardo alla stampa 3D;
– certificazione di prodotto.
Tali spese devono essere fatturate per almeno il 50% da:
– università, enti pubblici di ricerca,
– laboratori e centri della Rete alta tecnologia della Regione Emilia-Romagna,
– start-up innovative,
– fablabs.
Il resto deve essere fatturato da da imprese o professionisti iscritti in albi o associazioni professionali.
L’agevolazione consiste in un contributo alla spesa fino al 50%.
La procedura prevede un’istruttoria delle domande complete di preventivi basata esclusivamente su una valutazione di merito con approvazione delle graduatorie entro dicembre 2017 su qualificazione/esperienza dei fornitori, chiarezza degli obiettivi tecnici ed economici del progetto di innovazione.
L’erogazione avviene in unica soluzione a saldo dietro rendicontazione tecnico-amministrativa da presentarsi entro il 30.9.18.
“Questa intesa offre un’opportunità agli attori coinvolti di confrontarsi e di pensare a percorsi condivisi, con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento competitivo del sistema produttivo e alla valorizzazione delle competenze e dei saperi– spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi-. In particolare sarà possibile avere ulteriori contributi per la promozione della cultura manageriale sperimentando nuove metodologie per la continuità d’impresa”.
“La forza del nostro territorio sono sempre state le persone- ribadisce l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi-. Su questo dobbiamo puntare per portare i territori a interpretare bene se stessi nelle nuove geografie economico-sociali. Il nostro sforzo è puntare su ricerca e innovazione perché il nostro ecosistema regionale sia all’altezza e giochi le sue carte sull’economia della conoscenza e dell’innovazione. Un passaggio importante che non può prescindere dalla formazione e valorizzazione del capitale umano”.
“Questo protocollo è un atto lungimirante- osserva Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager-. Riconosce, infatti, che esiste un’interdipendenza tra lo sviluppo economico e lo sviluppo delle risorse umane su cui è assolutamente prioritario investire. I nostri manager sono portatori di innovazione: in un contesto economico sempre più globale e sempre meno prevedibile, l’apporto dei nostri colleghi diventa cruciale per restare competitivi. Per vincere questa sfida dobbiamo quindi perseguire il necessario rinnovamento culturale e il ripensamento di modelli organizzativi e di business, privilegiando proprio la dimensione territoriale”.
Le difficoltà della crisi economica e le sue conseguenze – dal 2008 ad oggi sono fallite 82 mila aziende, secondo il Cerved – non sembrano aver riguardato alcune piccole e medie imprese italiane. Un quarto delle cosiddette imprese “eccellenti” ha dichiarato di non essere mai stato in crisi, nel corso di un’indagine del ministero dello Sviluppo economico (Mise).
Non esistendo una definizione univoca, secondo il Mise, per essere considerata “eccellente”, un’impresa – selezionata da un universo di circa 61 mila aziende che impiegano tra i 10 e i 250 addetti, con un fatturato tra 2,5 e 50 milioni di euro – deve possedere almeno due tra i seguenti tre requisiti: avere realizzato tra il 2012 e il 2014 spese in Ricerca&Sviluppo, avere un discreto livello di managerialità (presenza di almeno tre manager/quadri) e avere realizzato nel 2014 o programmato per il 2015 investimenti innovativi.
Tra le mille imprese selezionate, perché “eccellenti”, poco più dell’80% ha realizzato investimenti nel 2014 ed ha annunciato l’intenzione di realizzarne entro la fine del 2015. Il 96,7% ha ammesso di aver sostenuto investimenti innovativi (di prodotto, di processo e di carattere organizzativo) nel 2015, mentre il 95,4% ha dichiarato il proposito di farlo l’anno prossimo.
Inoltre il 56,3% delle pmi eccellenti ha comunicato di avere svolto attività all’estero tra il 2012 e il 2014 e per di più con ottimi risultati: la quota di fatturato esportato è pari al 34,8%, con una punta del 43,5% nella manifattura. Infine, il 38,3% delle imprese ha dichiarato di avere indirizzato le esportazioni verso nuovi mercati, dei quali l’82% verso i Paesi appartenenti all’area extra Unione europea. D’altronde l’apertura verso i mercati esteri è una tendenza diffusa tra le cosiddette imprese “eccellenti”.
Stando al rapporto dell’Osservatorio Pmi di Global Strategy, che ha passato in rassegna oltre 40 mila aziende italiane manifatturiere e di servizi, le imprese “eccellenti” – ovvero aziende con performance di crescita, di redditività e di solidità patrimoniale da 2 a 10 volte superiori rispetto alla media – hanno dimostrato una propensione all’internazionalizzazione notevole: per le imprese con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro, infatti, la quota di export è stata pari al 44,8%; per quelle più piccole (20-50 milioni) la quota ha toccato il 40,8% (+10%) e dovrebbe, secondo le aspettative dei diretti interessati, superare il 50% nel prossimo triennio.
Un assegno superiore ai 2,2 miliardi di euro, messo sul piatto dalle Regioni per le imprese attraverso bonus e incentivi che per tutto il 2016 viaggeranno verso cinque destinazioni principali: start up, innovazione, ambiente, accesso al credito e internazionalizzazione per contribuire al rilancio del territorio. Con cinque regioni – Lombardia, Puglia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte – che tirano la volata e contribuiscono a circa il 70% della dotazione complessiva.
Con questo ricco forziere si apre una stagione di nuovi bandi a sostegno delle imprese che può contare sui fondi europei della programmazione 2014-2020, partita in ritardo. Qui metà della dotazione proviene da Bruxelles, mentre la restante parte viene suddivisa tra lo Stato e le regioni in misura diversa da caso a caso. Senza contare che in alcuni casi si sommano le risorse della precedente programmazione 2007-2013 che non sono state spese e devono essere certificate entro il 31 marzo 2017 per scongiurare il disimpegno automatico.
Sostegno alle nuove imprese
Il Veneto, che ha un tesoretto di 600 milioni in sette anni (+33% sul 2007-2014), ha in rampa di lancio, una volta ultimata la suddivisione fra tutti i programmi operativi (Fesr, Feasr e Fse) dei 50 milioni di euro di quota regionale stanziati nel bilancio 2016, i bandi che riguarderanno le start up e le nuove imprenditorialità nei diversi settori con una dote di 16 milioni. Anche la Lombardia sta per pubblicare il primo bando da 30 milioni rivolto alle start up, con particolare attenzione ai giovani e agli over 50. La Puglia scommette sui «Nidi», le nuove iniziative di impresa con una dote di 54 milioni.
Innovazione
In prima linea per la ricerca c’è il Friuli-Venezia Giulia, che entro giugno aprirà diversi bandi: per assegnare i voucher per l’innovazione diretti all’acquisto di servizi per innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale (2,8 milioni); per l’attività di R&S realizzata tramite la cooperazione di più imprese e istituti scientifici (25 milioni); per l’innovazione e industrializzazione dei risultati della ricerca (17,2 milioni). Anche l’Abruzzo scalda i motori e nel secondo semestre pubblicherà un bando da 20-25 milioni per incentivare l’assunzione di ricercatori. Dalla Toscana arriva il sostegno alle start up innovative, con finanziamenti agevolati e voucher (oltre 4 milioni di fondi). In Valle d’Aosta è invece aperto il bando «Fabbrica intelligente» rivolto al finanziamento di progetti di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, con una dotazione di un milione di euro.
Accesso al credito
Tra i 16 avvisi in Piemonte spiccano le misure per favorire l’accesso al credito delle Pmi. Il ventaglio è ampio: si va dai fondi di garanzia ai finanziamenti agevolati, passando per contributi a fondo perduto e smobilizzo di crediti commerciali. In Calabria la maggior parte delle risorse viene oggi riservata al Fondo unico di ingegneria finanziaria, che utilizza fondi Fesr 2007-2013 con una dotazione residua di 30 milioni e suddiviso in quattro sezioni: prestiti agevolati, fondi di garanzia, prestiti agevolati per l’acquisto di macchinari e un ultimo fondo che premia gli investimenti.
Internazionalizzazione
Tra i bandi aperti in Emilia-Romagna si mette in luce quello da 10,3 milioni che finanzia progetti di promozione dell’export. Fino al 30 settembre le imprese con progetti del valore minimo di 50mila euro possono concorrere per ottenere un contributo pari alla metà del costo entro alcuni limiti. Scommette sull’internazionalizzazione anche la Sardegna, dove il bando Export per le Pmi del manifatturiero, aperto il 23 marzo, chiuderà i battenti il prossimo 30 aprile (un milione di euro i fondi a disposizione). Nelle Marche sono in arrivo due bandi per sostenere le imprese che si proiettano sui mercati esteri.
Ambiente
Puntano, infine, sulla tutela dell’ambiente la Provincia di Trento, che destina 10 milioni per incentivi nel settore energia, e la Puglia, con una dotazione di ben 92 milioni.Tra i potenziali beneficiari delle misure finora descritte non ci sono solo le aziende singole. Alcune regioni hanno infatti messo in campo anche azioni per sostenere le reti d’impresa. È il caso dell’Umbria, che a breve darà il via a due strumenti riservati proprio alle aggregazioni leggere tra le aziende. Il Piemonte finanzia progetti di investimento delle reti di impresa. In Emilia-Romagna il bando per l’internazionalizzazione è aperto anche a chi fa gioco di squadra e in Basilicata tra i provvedimenti in arrivo figurano anche quelli per realizzare azioni di sistema.
La Commissione europea ha lanciato l’ottava edizione della Settimana europea delle PMI, il progetto che si svolge in 37 Paesi e mira a promuovere lo spirito imprenditoriale.
Possono essere incluse nella Settimana le manifestazioni, organizzate da organizzazioni di imprese, fornitori di servizi alle imprese e autorità nazionali, regionali e locali, che saranno effettuate nel corso dell’anno, sino al 31 dicembre 2016.
Nell’ambito della Settimana europea potranno essere realizzati conferenze, seminari, percorsi formativi, fiere, concorsi, giornate porte aperte in azienda, eventi on-line, ecc.
Scopo dell’iniziativa è:
Per partecipare occorre registrare il proprio evento (termine ultimo il 30 novembre) sul sito della Commissione. La pagina web, già attivata per la registrazione, non si presenta ancora nella sua veste definitiva ed è disponibile, per il momento, solo in lingua inglese.
L’evento principale avrà luogo, insieme con l’Assemblea delle PMI e la cerimonia di premiazione degliEuropean Enterprise Promotion Awards, dal 23 al 25 novembre 2016 a Bratislava.
Non è previsto alcun sostegno finanziario per la realizzazione delle iniziative ma il progetto è di grande impatto mediatico, in quanto consente la partecipazione ad un network istituzionale europeo.
La Commissione europea metterà a disposizione degli organizzatori degli eventi inclusi nella “Settimana europea delle PMI” un logo e del materiale promozionale e di comunicazione.
A livello europeo opera un Gruppo di coordinatori nazionali del quale fanno parte, per l’Italia:
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