Posted on 19 Aprile 2016 by
Alessia Musumeci in
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Commenti disabilitati su Produttività, struttura e performance delle imprese esportatrici, mercato del lavoro e contrattazione integrativa
Questo report nasce da un accordo di collaborazione avviato nel 2012 tra il Cnel e l’Istat per lo sviluppo congiunto, nel quadro delle rispettive attività, di linee di ricerca di interesse comune, ottimizzando le risorse disponibili e valorizzando i risultati ottenuti.
Vi si approfondisce un tema complesso come il divario di crescita economica tra l’Italia e i principali paesi dell’Ue, considerando sia le sottostanti determinanti strutturali, sia le crescenti esigenze conoscitive, al fine di fornire un supporto informativo utile alla formulazione di efficaci rimedi in termini di policy.
Il lavoro affronta questo tema seguendo quattro grandi direttrici, incentrate su altrettanti aspetti che la letteratura economica ha da tempo individuato come fondamentali per la competitività di un sistema economico: la produttività, la struttura e la performance delle imprese esportatrici, il mercato del lavoro e i contenuti e i livelli di diffusione della contrattazione nazionale e decentrata.
Per scaricare il report vai al Link
Posted on 11 Aprile 2016 by
Alessia Musumeci in
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Commenti disabilitati su Cento milioni per le aziende del vero Made in Italy
Una spinta da 100 milioni a sostegno delle imprese che hanno l’intera filiera produttiva in Italia e realizzano il vero Made in Italy Arriva da Banca Monte dei Paschi di Siena e Conflavoro Pmi che hanno siglato un’importante convenzione per il sostegno delle aziende certificate Marchio Unico Nazionale. Grazie a questo accordo Banca Monte dei Paschi di Siena mette a disposizione delle aziende certificate un plafond commerciale di 100 milioni di euro dedicato a coprire tutte le necessità finanziarie derivanti dalla gestione aziendale.
L’offerta è completa di finanziamenti a medio lungo termine a condizioni dedicate, finanziamenti a breve termine per fronteggiare momentanee esigenze di liquidità, strumenti e servizi per l’internazionalizzazione dell’azienda, conti correnti, polizze assicurative calibrate sulle necessità delle singole aziende ed una serie di servizi dedicati ai dipendenti delle aziende affiliate, tutti a condizioni particolari.
La “Certificazione volontaria di conformità d’Origine e Tipicità italiana”, portata avanti dall’Associazione Nazionale Conflavoro Pmi, ha lo scopo di garantire l’italianità di tutto il processo produttivo a partire dalle materie prime e semi lavorati. Una garanzia importante per i consumatori, che acquistando prodotti italiani a Marchio Unico Nazionale, potranno avere la certezza della provenienza e dalla maestria italiana.
«Questa sinergia tra impresa e finanza rappresenta un passo importante per la tutela e la valorizzazione del vero Made in Italy. Dare credito ad aziende che hanno un’intera filiera produttiva in Italia significa raddoppiare la ricaduta economica e occupazionale sul territorio. Siamo sicuri che puntare sempre di più su eccellenza e qualità sia l’unica ricetta per il rilancio della nostra economia» dice il Presidente Nazionale di Conflavoro PMI Roberto Capobianco.
« L’accordo è teso a riaffermare l’attenzione di Banca Mps verso l’imprenditoria Made in Italy, e rappresenta un impegno attivo nei confronti delle singole realtà imprenditoriali, che si concretizza nella messa a disposizione di un plafond di 100 milioni di euro per le imprese che operano stabilmente sul territorio nazionale, oltre che di quelle realtà che intendono tornare a produrre in Italia attraverso un processo di reshoring, favorendo al contempo le esportazioni. Le imprese interessate, saranno supportate attraverso soluzioni di finanziamento dedicate che rispondono alle peculiarità e alle esigenze di ciascuna azienda e filiera certificata Marchio Unico Nazionale» dice Maurizio Pecora, responsabile Servizio Pricing e Convenzioni di Banca Monte dei Paschi.
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Posted on 22 Marzo 2016 by
Alessia Musumeci in
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Commenti disabilitati su Management inefficace: le conseguenze sulle risorse umane
Nel 54% delle PMI (dati Domino Simply Management) si verificano difficoltà nel far eseguire le attività assegnate, con conseguenze su produttività e risultati aziendali. Invece di far ricadere la responsabilità solo sui collaboratori si sta facendo strada l’idea che possa trattarsi di un problema di management: un comportamento troppo autoritario alimenta un clima pesante in ufficio e favorisce stress, paura e burn-out, compromettendo alla lunga motivazione e performance. Qui di seguito alcune strategie fondamentali per investire al meglio sul capitale umano.
Management inefficace = scarsa produttività
- Management inefficace. Tra i comportamenti inefficaci in capo alla dirigenza si sottolinea per esempio un’errata gestione delle deleghe. Nel libro “Gli errori dei manager” (A. Foglio) si dimostra quanto sia improduttivo optare per un’eccessiva granularizzazione dei compiti, che penalizza l’autonomia. Una corretta delega permette invece di: riconoscere ai subalterni il proprio ruolo, disponendo di capacità specifiche senza sovrapposizione di funzioni; esercitare un puntuale e costante controllo; favorire la crescita individuale aumentando impegno e motivazione; massimizzare la resa.
I risultati di un comando inefficace, tra l’altro, possono essere drammatici anche per i manager in bilico nelle loro posizioni apicali. A supporto di questa tesi, diversi i casi di capi defenestrati per l’impatto negativo sulle risorse del proprio atteggiamento: Jill Abramson (New York Times) eccessivamente autoritaria; Jack Welch (General Electric) licenziatore seriale”; Jeff Bezos (Amazon), nei sondaggi peggior datore di lavoro al mondo. Di fatto, secondo Theodore Dysart (Heidrick & Struggles International), le aziende sarebbero dunque sempre più riluttanti ad assumere dirigenti noti per comportamento lunatico o aggressivo, nonostante buoni risultati di business.
- Management efficace. Il vero must è dunque lasciar lavorare e collaborare, motivare i dipendenti facendo sinergia dentro e fuori l’azienda. La leadership in questo senso richiede guida e cooperazione con i lavoratori. Secondo un recente sondaggio Hays (società di recruitment), il capo ideale deve essere un mentore (51% degli intervistati), un riferimento in grado di spronare e ispirare (47%), offrendo supporto nel percorso di crescita professionale (47%). Ma per realizzare efficaci programmi di mentoring è necessario il reale committment del management e un applicazione in tutti i reparti, lavorando sul medio-lungo termine. Onestà (44%) ed esperienza (42%) sono ulteriori valori intrinsecamente legati al ruolo di manager. Così come capacità di ascoltare, fornendo feedback senza intaccare l’autonomia decisionale ma creandosi piuttosto una rete di relazioni all’interno dell’azienda.
Management efficace = elevata produttività
La partecipazione dei lavoratori ne aumenta la produttività e ha effetti positivi su performance e resilienza delle aziende (sondaggio Gallup per Eurofound), ma per migliorare la produttività si deve agire tanto sul dipendente quanto sul manager. Per prima cosa, pertanto, è importante effettuare un’analisi del clima aziendale (rivolgendosi a esperti che possano garantire l’obiettività delle rilevazioni), sulla base dei risultati, implementare adeguate azioni adattive.
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