Posted on 25 Dicembre 2017 by
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Commenti disabilitati su Voucher digitalizzazione 2018 – MiSE
Con decreto direttoriale 24 ottobre 2017 sono state definite le modalità e i termini di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni. Le domande potranno essere presentate dalle imprese, esclusivamente tramite la procedura informatica a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018. Già dal 15 gennaio 2018 sarà possibile accedere alla procedura informatica e compilare la domanda.
Il voucher è utilizzabile per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che consentano di:
- migliorare l’efficienza aziendale;
- modernizzare l’organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
- sviluppare soluzioni di e-commerce;
- fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
- realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.
Smartman srl è a disposizione per aiutare i propri Clienti a gestire la pratica di prenotazione del Voucher presso il portale del Ministero dello Sviluppo Economico.
Posted on 21 Settembre 2017 by
Amministratore in
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Commenti disabilitati su Internazionalizzazione – Voucher MiSE 2017
Pubblicato il decreto per le politiche internazionalizzazione e la promozione degli scambi dove il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito le modalità operative e i termini per la richiesta e la concessione dei “Voucher per l’internazionalizzazione”, finalizzati a sostenere le PMI e le reti di imprese nella loro strategia di accesso e consolidamento nei mercati internazionali con 26 milioni di risorse stanziate, ai sensi del DM 17 luglio 2017.
E’ la seconda edizione di questo strumento di sostegno all’internazionalizzazione delle PMI. Ecco le novità:
– Anche le PMI costituite in forma di società di persone potranno presentare la domanda;
– Sono previsti contributi a fondo perduto di diversa entità, a seconda delle esigenze dei beneficiari;
– E’ previsto uno stanziamento di risorse comunitarie per le Regioni Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Basilicata;
Le PMI che intendono richiedere l’accesso ai voucher potranno iniziare la compilazione on-line della domanda a partire dal 21 novembre 2017. L’apertura dello sportello è prevista dalle ore 10.00 del 28 novembre 2017.
In particolare, per agevolare le imprese, il bando stabilisce che, a partire dalle ore 10.00 del 21 novembre 2017, le imprese interessate potranno iniziare la compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni tramite l’apposita procedura informativa resa disponibile nell’apposita sezione “Voucher per l’internazionalizzazione” del sito internet del Ministero.
Le domande di accesso completate e firmate digitalmente dovranno essere presentate esclusivamente online a partire dalle ore 10.00 del 28 novembre 2017 e fino al termine ultimo delle ore 16.00 del 1° dicembre 2017.
Smartman, società di Consulenza Manageriale, è a Tua disposizione per ogni richiesta di supporto relativo a questo bando e a progetti di internazionalizzazione.
Posted on 7 Aprile 2016 by
Alessia Musumeci in
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Commenti disabilitati su 23,5 Milioni di euro per il nuovo bando a sostegno degli investimenti in aziende agricole
Pubblicato il nuovo bando regionale a valere sul tipo di operazione 4.1.01 “Investimenti in aziende agricole in approccio individuale e di sistema” che metterà a disposizione circa 23,5 milioni di euro per favorire la realizzazione di investimenti finalizzati al miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale delle aziende agricole regionali, intesa come sostenibilità dei processi produttivi da un punto di vista economico, ambientale e sociale
Le domande di sostegno potranno essere presentate dal 15 aprile 2016 e fino al 15 luglio 2016 con le modalità procedurali e la specifica modulistica approvate daAGREA, mentre la graduatoria finale sarà pubblicata entro il 21 novembre 2016.
Potranno accedere al bando sia le imprese agricole in forma singola, che quelle in forma aggregata quale quella cooperativa, nonché le imprese agricole costituenti “Comunioni a scopo di godimento”. Coloro che presenteranno la domanda di finanziamento, dovranno allegare un Piano di Investimenti (PI) coerente con gli obiettivi del tipo di operazione e comprensivo di tutte le informazioni e gli allegati richiesti dal bando.
Le risorse finanziarie saranno ripartite sulla base dei criteri specificati nella scheda tipo di operazione del PSR . Nel Grafico che segue è riportata l’allocazione dei fondi per i rispettivi settori (o raggruppamenti di settori), individuati funzionalmente alla redazione di specifiche graduatorie.
Per garantire un efficiente uso delle risorse è previsto che, se in sede di approvazione delle graduatorie il fabbisogno di un settore o il raggruppamento di settori dovesse risultare inferiore alle risorse disponibili, le risorse residuanti saranno riallocate ad integrazione di quelle del settore con il fabbisogno insoddisfatto maggiore.
Saranno ammissibili al contributo le spese sostenute per investimenti quali costruzione e ristrutturazione di immobili produttivi, miglioramenti fondiari, acquisto di macchinari e attrezzature funzionali al processo innovativo aziendale. Inoltre potranno essere finanziati impianti di lavorazione e trasformazione dei prodotti aziendali, e gli investimenti funzionali alla vendita diretta delle produzioni aziendali. Infine saranno coperte parte delle spese per investimenti immateriali connessi alle precedenti voci di spesa (onorari di professionisti, consulenti, studi di fattibilità, ecc.), nonché le spese per investimenti immateriali quali l’acquisizione e lo sviluppo di programmi informatici, e l’acquisizione di brevetti e licenze.
Per quanto concerne la spesa ammissibile questa sarà calcolata a scaglioni con riferimento alla dimensione aziendale (espressa in standard output) e non potrà sforare il tetto massimo di 3,5 milioni di euro per singola azienda. Gli scaglioni sono così calcolati:
- 5.000 Euro di spesa ammissibile ogni 1.000 Euro di dimensione aziendale espressa in Standard Output per i primi 100.000 Euro di dimensione economica;
- 3.000 Euro di spesa ammissibile ogni 1.000 Euro di dimensione aziendale per la parte di standard output eccedente i 100.000 Euro e fino a 500.000 Euro;
- 2.000 Euro di spesa ammissibile ogni 1.000 Euro di dimensione aziendale per la parte di standard output eccedente i 500.000 Euro fino ad un massimo assoluto di 3.500.000 euro di spesa ammissibile.
Per la verifica della congruità della spesa si fa riferimento al più recente prezzario della CCIAA di Bologna disponibile o, in subordine, in assenza delle voci pertinenti all’intervento, al Prezzario regionale per opere ed interventi in agricoltura approvato dalla Regione Emilia-Romagna nella sua più recente versione.
I valori del prezzario dovranno essere diminuiti del 10% per interventi relativi a ricoveri zootecnici per bovini di superficie superiore a 1.800 mq, e per tutti gli altri ricoveri zootecnici ed altri immobili produttivi se di superficie superiore a 1.000 mq, per tenere nella debita considerazione le economie di scala.
Infine si rammenta che il contributo sarà erogabile successivamente all’avvenuto accertamento della completa e corretta attuazione del Piano di Investimenti, e che è possibile ottenere un anticipo pari al 50% del contributo spettante dopo l’avvenuta decisione di concessione del sostegno.
Per una lista esauriente delle limitazioni e delle demarcazioni rispetto a OCM o a specifici settori, per le condizioni connesse alle aree di intervento e criteri di priorità, e per tutti i dettagli e le specifiche dell’iniziativa si rimanda allalettura della bando.
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Posted on 16 Marzo 2016 by
Alessia Musumeci in
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Commenti disabilitati su Innovare è un must: si parte dalle risorse umane ed è vietato sprecare
Per far fronte a una competizione sempre più globale, le aziende italiane devono gestire in modo più efficiente i processi di sviluppo e progettazione. Gli ostacoli da superare non mancano ma quattro modelli permettono di fronteggiarli. E a livello di competenze It sarà sempre più accentuato il potenziamento di ruoli dedicati presidio dei clienti interni e alla governance.
Sprechi di tempo, di conoscenza e di risorse frenano l’innovazione e lo sviluppo, che sono due degli elementi di cui le Pmi e le grandi aziende italiane necessitano per competere sui mercati internazionali. Se poi a riscontrare, più o meno frequentemente, una perdita di tempo nelle modifiche ai progetti dovute ai cambiamenti nelle priorità sono il 90% delle imprese ecco che le attività di progettazione e le problematiche che le interessano meritano un approfondimento. La fotografia scattata dall’Osservatorio GeCo (Gestione dei Processi Collaborativi di Progettazione) della School of Management del Politecnico di Milano ci dice per esempio che il 78% del campione di 400 imprese italiane attive in diversi settori industriali si ritrova a dover rifare i progetti dopo aver riscontrato inesattezze nei dati di partenza. Quali spiacevoli conseguenze genera questa inefficienza? Troppe e continue richieste di modifica, sovraccarico dei progettisti e (interessa più di un terzo delle aziende) lo sforamento dei costi dei progetti.
Se innovare, con l’ausilio delle tecnologie informatiche e digitali, è un passaggio obbligato per recuperare competitività sullo scenario globale, ecco che sprechi come il tempo necessario per inserire manualmente informazioni del progetto in più sistemi informativi (transcodificando manualmente dati e codici) non sono più tollerabili. Eppure penalizzano il 72% delle aziende. E dicasi lo stesso per l’utilizzo non adeguato delle risorse derivante dalla sovra-progettazione di prodotto, con conseguente crescita dei costi di sviluppo. Meno rilevanti, ma nell’era dei Big Data, del cloud e delle analytics sono percentuali da considerare attentamente, sono gli sprechi di conoscenza legati all’aver progettato prodotti con funzionalità non richieste dal mercato, un difetto riscontrato dal 55% delle aziende.
C’è modo di poter ordinare la progettazione in azienda verso la riduzione degli sprechi e la crescita della competitività? Si c’è, e dall’Osservatorio si evidenziano quattro modelli di innovazione cui fare riferimento e già avviati dalle realtà analizzate. Il primo è la progettazione orientata al cliente, che consente di essere competitivi nei costi e nelle tempistiche e maggiormente orientati alla customizzazione. Un secondo modello perseguito dalle aziende italiane si basa su un approccio formale e pianificato alla creazione, con rilevazioni di performance e un aggiornamento costante e documentato dei progetti. Una terza via all’innovazione è quella della progettazione collaborativa, e cioè l’esplorazione simultanea e condivisa di diverse alternative progettuali, che aumenta la flessibilità, la tempestività e la puntualità di esecuzione. C’è quindi un quarto modello ed è quello basato sulla sostenibilità dei prodotti, che si concretizza attraverso l’attenzione alla logistica e alla seconda fase del ciclo di vita del prodotto stesso, lavorando sull’aspetto della differenziazione. Il tutto, ovviamente, condito dagli strumenti tecnologici e digitali.
Se da un lato si investe ancora troppo poco in innovazione, appare invece accresciuta la consapevolezza di quanto l’acquisizione di nuove competenze digitali sia un passo fondamentale per continuare a giocare un ruolo importante per le imprese. Se da una parte assistiamo all’evoluzione delle tecnologie e all’affermazione di paradigmi quali i Big Data Analytics, l’Internet of Things e il Mobile, dall’altra lo sviluppo di competenze innovative e l’individuazione di nuovi profili professionali in grado di presidiarle e diffonderle rappresentano asset fondamentali per supportare il processo di trasformazione digitale in seno alle singole organizzazioni.
Un’altra ricerca del Politecnico, condotta dalla Digital Innovation Academy su un campione significativo di Cio di grandi imprese operanti in Italia, mostra come in tal senso anche in futuro verrà confermato il trend che ha portato negli ultimi anni ad un progressivo snellimento del nucleo operativo a fronte di un potenziamento di altri ruoli e competenze. Il 17% delle direzioni Ict, in particolare, prevede l’aumento delle risorse dedicate al presidio dei clienti interni, il 14% indica la crescita dei ruoli dedicati alla governance e il 19% pianifica un incremento delle figure della linea intermedia. L’orientamento dei Chief information officer e responsabili It appare nel complesso rivolto all’acquisizione e al rinforzo di tutte le competenze (di progetto e di gestione, tecnologiche e di business) e in particolare di quelle relative allo sviluppo (e quindi Innovation Management, Change Management, Demand Management, Program e Project Management). La prima priorità organizzativa, comune alla metà delle imprese censite, è infatti la gestione dell’innovazione volta al miglioramento dei processi aziendali, delle relazioni con i clienti ma anche dei modelli di business. E questa, per Cio, è una delle sfide da vincere più importanti nel 2015.
Il Sole 24 ore
Posted on 5 Luglio 2015 by
Amministratore in
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Commenti disabilitati su L’organizzazione per la gestione di progetti di successo
L’ organizzazione del lavoro per progetti è stata per lungo tempo una caratteristica prevalente delle aziende che operano su commessa, sviluppando e realizzando impianti o prodotti su richiesta del cliente.
Gli esempi più tipici riguardano la costruzione di grandi infrastrutture edilizie ed impiantistiche e la realizzazione di opere di ingegneria militare e civile.
L’ attuale crisi dei principi consolidati di divisione funzionale del lavoro, la sempre crescente pressione competitiva su tempi e costi, unita ad una maggiore richiesta dei clienti di prodotti e servizi personalizzati, hanno portato ad una notevole diffusione delle tecniche di project management, anche nelle aziende ….
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